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Channel: Centro di Ricerca Enrico Piaggio
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[Seminario] Collective Computation in Nonlinear Networks and the Grammar of Evolvability, J.- J. Slotine, MIT, April 7 2017

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Friday, April 7
Aula Pacinotti
h. 15.30

JEAN-JACQUES SLOTINE
Professor of Mechanical Engineering and Information Sciences
Professor of Brain and Cognitive Sciences
Director of the Nonlinear Systems Laboratory,
Massachusetts Institute of Technology, Boston

 

Collective Computation in Nonlinear Networks and the Grammar of Evolvability



ABSTRACT

Computation, synchronization, and control are key issues in complex networks. Vast nonlinear networks are encountered in biology, for instance, and in neuroscience, where for most tasks the human brain grossly outperforms engineered algorithms using computational elements 7 orders of magnitude slower than their artificial counterparts. We show that nonlinear systems tools, such as contraction analysis and virtual dynamical systems, yield simple but highly non‐intuitive insights about such issues, and that they also suggest systematic mechanisms to build progressively more refined networks and novel algorithms through stable accumulation of functional building blocks and motifs. Applications to robotics are discussed.

BIO

Jean‐Jacques Slotine is Professor of Mechanical Engineering and Information Sciences, Professor of Brain and Cognitive Sciences, and Director of the Nonlinear Systems Laboratory at MIT. Prof. Slotine co‐authored the textbooks “Robot Analysis and Control” and “Applied Nonlinear Control”, was a member of the French National Science Council from 1997 to 2002, and of Singapore's A*STAR SigN Advisory Board from 2007 to 2010. He is currently on the Scientific Advisory Board of the Italian Institute of Technology.

 


Candidati rappresentanti personale tecnico amministrativo, assegnisti e dottorandi

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DECRETI VOTAZIONI

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CANDIDATI

Dottorandi

Franco Angelini
Ludovica Cacopardo
Luigi Calabrese
Alejandro Luis Callara
Simone Ciotti
Lorenzo Cominelli
Joana Costa
Aurora De Acutis
Cosimo De Santina
Antonio Di Lallo
Simone Fani
Anna Mannucci
Tobia Marcucci
Sariah Mghames
Roberta Nossa
Cristina Piazza
Matteo Rossi
Giuseppe Averta
Edoardo Battaglia
Marco Laghi
Vincenzo Catambrone

 

Assegnisti

Federico LoRussi
Mimma Nardelli
Francesca Montemurro
Chiara Magliaro
Danilo Caporale
Manolo Garabini
Mattia Poggiani
Gian Maria Gasparri
Alessandro Settimi
Ezennaya Gomez Salatiel
Alberto Greco
Andrea Guidi

 

Personale Tecnico Amministrativo

Balestrino Salvatore
Carau Agnese
Caminita Massimiliano
Meozzi Francesco

 

 

 

 

 

 

 

Sono Walk-Man e risolvo emergenze - La Stampa Origami, 30 marzo 2017

Centro di Ricerca "E.Piaggio" - video di presentazione

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Stampa 3d di organi - TGR Leonardo del 4 aprile 2017

TG Leonardo, 4 aprile 2017 - stampa 3D di organi

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Che Spettacolo! - Report del 17 aprile 2017

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Il Robot FACE nel servizio di Report del 17 aprile 2017

(Dal minuto 18.20)

Rai Community, 17 aprile 2016 - sistemi indossabili per monitorare e comprendere i segnali del nostro corpo


Ansa Scienza&Tecnica, 20 aprile 2017 - Timido o lunatico, il robot italiano 'Face' acquista personalità

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Ansa Scienza&Tecnica del 20 aprile 2017

Timido o lunatico, il robot italiano 'Face' acquista personalità

Cambierà con le esperienze, sarà utile per studiare i disturbi psichici

Dopo aver conquistato il cinema con le sue espressioni facciali umane, comparse in un video promozionale del film 'Morgan' prodotto da Ridley Scott, il robot italiano 'Face' si prepara ad acquisire una personalità 'sintetica': potrà diventare timido, ansioso, introverso, lunatico o perfino psicopatico, con un carattere che cambierà con l'esperienza condizionando le interazioni con le persone. Lo racconta il 'papà' del progetto Danilo De Rossi, professore di bioingegneria al Centro di ricerca 'E. Piaggio' dell'Università di Pisa, proprio mentre la sua 'creatura'è tra i protagonisti di Robot Hub, lo spazio dedicato alla robotica all'interno di Technology Hub, la grande kermesse della innovazione tecnologica, a Fieramilanocity fino al 22 aprile.

Già impiegato nella riabilitazione dei bambini autistici e nel recupero degli alunni con difficoltà di apprendimento nel campo delle scienze, il robot Face (Facial Automation for Conveying Emotions) si sta preparando a nuovi orizzonti. Dopo aver perfezionato i 32 micromotori del volto, che riproducono fedelmente le espressioni umane, e dopo essersi dotato di un busto e di braccia capaci di gesticolare, ora l'androide cerca di scavare più a fondo nell'animo umano per imitarlo nella maniera più realistica possibile.

''La maggior parte dei comportamenti umani sono stereotipi, soprattutto nella comunicazione'', afferma De Rossi. ''Per questo stiamo provando a riprodurli dotando Face di una intelligenza artificiale emotiva. Il robot è già capace di interagire con un massimo di sei persone alla volta, scegliendo il suo interlocutore, stimandone l'età e l'umore: dandogli una personalità, potremmo cambiare il modo con cui interagisce. Se fosse lunatico, ad esempio, potrebbe reagire in modo brusco ad una persona che gli si avvicina troppo, acquisendo una memoria emotiva in grado di modellare il carattere e determinare ogni giorno comportamenti diversi. Potremmo perfino creare una psicopatologia sintetica, riproducendo ansia o attacchi di panico''.

RaiNews, 21 aprile 2017 - FACE al Technology Hub

La Stampa TuttoScienze, 3 maggio 2017 - L'Androide che emoziona e consola. A tu per tu con la signorina "Face"

TG Leonardo, 3 maggio 2017 - ridurre la sperimentazione sugli animali si può

Computer Vision News - Daniele Mazzei and FACE Robot, May2017

SmartCity, Radio24 - FACE, il robot espressivo cerca una personalità sintetica

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Radio 24 Smart City, 5 maggio 2017

FACE è il robot progettato e messo a punto in 8 anni al Centro di ricerca 'E. Piaggio' dell'Università di Pisa, ed è famoso per aver conquistato il cinema con le sue espressioni facciali umane, comparse in un video promozionale del film 'Morgan' prodotto da Ridley Scott, che riesce a imitare in modo sorprendente grazie a 32 motori posti sotto la pelle sintetica. 
FACE ha uno scopo ben preciso: studiare l'interazione emotiva tra uomo e macchina, e oggi è già capace di interagire con più persone alla volta (fino a un massimo di sei) scegliendo il suo interlocutore e stimandone l'età e l'umore.
Ora l'androide cercherà di scavare ancora più a fondo nell'animo umano per imitarlo nella maniera più realistica possibile, imparando a riconoscere il "carattere" dell'interlocutore, e sviluppando una propria personalità, anche lei sintetica, naturalmente. 

Maurizio Melis intervista Daniele Mazzei, ricercatore presso il Centro di ricerca 'E. Piaggio' dell'Università di Pisa.

ascolta l'intervista

[Seminario] CYBERSHIPS, May 5 and 9

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VOLKER BERTRAM

DNV GL, Hamburg

CYBERSHIPS

Friday, May 5, 10.00 – 13.00, Aula Pacinotti:

Cyberships - autonomous and remote control technology for (near-)future ships

Future fuels and energy converters for marine vessels

Tuesday, May 9, 14.30 – 17.30, Aula C.2.1:

Hydrodynamic Design Aspects of Underwater Vehicles

Frontier topics in computer-based ship design

BIO

Volker Bertram è Senior Project Manager di DNV GL, la più grande società di classificazione navale al mondo. Prima di unirsi a DNV GL nel 2008, è stato Professore di Idrodinamica presso l’ Institut für Schiffbau (IfS) della Technical University of Hamburg, e ha ricoperto posizioni di visiting professor o visiting researcher Mitsubishi Heavy Industries R&D Center, Nagasaki; CNR INSEAN, Rome; Danish Technical University, Lyngby; ENSTA-Bretagne, Brest;  Stellenbosch University, South Africa; World Maritime University, Malmo (2010); Hiroshima University, Japan (2013). E’ autore o coautore di piu’ di 300 pubblicazioni sull’idrodinamica navale, e due libri.


[Seminario] Current research activities in marine robotics at the Italian Interuniversity Research Center ISME, May 15

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GIANLUCA ANTONELLI

Università di Cassino e del Lazio Meridionale

 

Current research activities in marine robotics at the Italian Interuniversity Research Center ISME

 

Monday, May 15

h 16.00 , Aula Pacinotti


ABSTRACT

This talk is aimed at briefly introduce ISME, the Italian Interuniversity center involved in marine technology studies and the projects in which it is currently involved. Five projects, funded under the EU FP7 and H2020 schemes, will be presented covering topics of underwater acoustics, multirobot formation control and estimation, manipulation.

BIO

Gianluca Antonelli is Professor at the "University of Cassino and Southern Lazio''. His research interests include marine and industrial robotics, multi-agent systems, identification. He has published 39 international journal papers and more than 110 conference papers, he is author of the book ``Underwater Robots'' (Springer-Verlag, 2003, 2006, 2014) and co-authored the chapter ``Underwater Robotics'' for the Springer Handbook of Robotics, (Springer-Verlag, 2008, 2016). He has been involved in various roles in research projects funded under FP7 and H2020 schemes: Co3AUVs, ECHORD, ARCAS, EUROC, AEROARMS, DexROV, WiMUST and ROBUST. He served both as independent expert and reviewer for the European FP/H2020 calls several times since 2006. He is member elected of the "IEEE Robotics & Automation Society" Administrative Committee, he is coordinator elected of the EuRobotics Topic Group in Marine Robotics, he has been secretary of the IEEE-Italy section, he has been chair of the IEEE Robotics and Automation Society (RAS) Italian Chapter, he has been Chair of the IEEE RAS Technical Committee in Marine Robotics. He served in the Editorial Board of the IEEE Transactions on Robotics, IEEE Transactions on Control Systems Technology, Springer Journal of Intelligent Service Robotics, he has been Editor for the RAS Conference Editorial Board. He is chief editor of the open access journal "Frontiers in Robotics & AI" specialty "Robotic Control Systems".

I bioingegneri del Centro Piaggio fra i "padri" dell’Homo Creatus

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di Ufficio Stampa Università di Pisa

Esposto al Museon de L'Aia è stato realizzato con il contributo del gruppo di Biofabrication del Centro di Ricerca “E. Piaggio”

Ci sono anche i bioingegneri dell’Università di Pisa fra i padri dell’Homo Creatus che da maggio fa ufficialmente parte dell’esposizione permanente del “Museon”, il Museo della Cultura e della Scienza de L’Aia nei Paesi Bassi. 

homo creatus

Accanto ai modelli dell’Homo Neanderthalensis, dell’Homo erectus, dell’Homo habilis e di Lucy, l’Homo Creatus rappresenta l’ultimo step dell’evoluzione umana e mostra tutte le parti del corpo che possono essere ricostruite e rigenerate grazie alle più recenti tecniche di biofabbricazione e stampa tridimensionale bio-inspirata come ad esempio strutture ossee, cartilagini o condotti vascolari. A svilupparlo è stato un pool di venti istituti di ricerca europei selezionati dal Ministero della Cultura e della Scienza olandese che rappresentano l’eccellenza del settore. E fra questi anche il gruppo di Biofabrication diretto dal professore Giovanni Vozzi del Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa che ha realizzato e donato le costole in resina biocompatibile.

“Devo ammettere che inizialmente la richiesta da parte del Museon di partecipare alla realizzazione di Homo Creatus - racconta Giovanni Vozzi- mi lasciò un po’ interdetto. Infatti , riuscire a trasmettere al pubblico senso dell’evoluzione umana e della scienza applicata alla salute dell’uomo semplicemente tramite l’esposizione di parti anatomiche ricostruite tridimensionalmente con materiali similari biocompatibili mi sembrava di difficile lettura per un pubblico non sempre avvezzo alle nuove scoperte scientifiche”.

homo creatus


La scelta concordata con i partner europei è stata quindi quella di realizzare accanto all’Homo Creatus un vero e proprio percorso interattivo per mostrare il grande lavoro che c’è dietro la realizzazione di ogni singola protesi, ma anche tutti i limiti delle attuali tecnologie biomedicali. Grazie a dei touch-screen, i visitatori possono così toccare le varie parti del corpo che sono riproducibili, vedere come si realizzano le protesi e persino stamparne in diretta alcune in 3D.

“Per me ed il mio gruppo è stato emozionante partecipare a questo progetto perché abbiamo cercato per quanto di nostra competenza di rendere più facilmente comprensibile il nostro lavoro di ricerca e di sperimentazione - ha concluso Vozzi - il Centro Piaggio dell’Ateneo è uno dei pochi in Italia che porta avanti la ricerca nell’ambito della Biofabrication e posso anche affermare con certezza che è stato anche il primo ad aver aperto la strada a questa nuova branca della ricerca, dal momento che nel 2010 fui l’unico ricercatore italiano a partecipare attivamente in qualità di socio fondatore alla istituzione della International Society for Biofabrication”.

 
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RAI Community del 23 maggio 2017 - FACE e la relaione tra corpo, emozione e pensiero. Intervista a Danilo De Rossi

StartupItalia , 30 maggio 2017 - Jobot, il robot da trasporto italiano che sa lavorare in gruppo

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StartupItalia The Next Tech, 30 maggio 2017

Jobot, il robot da trasporto italiano che sa lavorare in gruppo

Si orienta in ambienti complessi, comunica con gli altri mezzi della flotta e aiuta i lavoratori aumentandone la produttività: ecco le potenzialità del progetto frutto della collaborazione tra Centro Piaggio, Unipi e la startup Eutronica

È stato necessario più di un anno di ricerca e il lavoro congiunto dei ricercatori del Centro Piaggio, dell’Università di Pisa e del team di Eutronica, la startup innovativa della rete di imprese Percorsi Erratici. Ma ora l’uomo ha un nuovo (e avanzatissimo) compagno di lavoro, capace di supportarlo in ufficio o in fabbrica. Si chiama Jobot, un robot progettato per trasportare autonomamente oggetti in diversi punti di ambienti complessi con la presenza, in uno spazio ristretto, di tante cose e persone. A prima vista, sembra soltanto un moderno carrello su ruote. Ma Jobot, oltre a muoversi all’interno di rotte programmate, eseguendo missioni di carico e scarico (può sopportare carichi fino a 25 kg), è intelligente e autonomo nel suo lavoro.«I ricercatori del Centro Piaggio hanno messo a punto il sofisticato sistema di guida e navigazione del robot che è in grado di lavorare in gruppo, con una flotta di altri Jobot», si legge in una nota dell’università di Pisa.

(Foto: Centro di Ricerca “E.Piaggio”, Università di Pisa)

Libero di muoversi in ambienti complessi

L’innovativo robot da trasporto riesce a capire cosa lo circonda: può riconoscere gli ambienti, destreggiarsi tra gli ostacoli e calcolare il percorso migliore da fare.«Il robot è provvisto di un sistema di navigazione che mappa l’ambiente in cui si trova a operare e lo rende in grado, in modo autonomo, di calcolare i percorsi ottimali, evitare ostacoli imprevisti, riconoscere situazioni di potenziale pericolo ed elaborare di conseguenza, in tempo reale, le azioni più idonee, dall’arresto a percorsi alternativi», racconta Lucia Pallottino, vicedirettrice del Centro Piaggio e docente di robotica al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa. Inoltre, è abbastanza versatile e può essere usato in spazi e situazioni diverse, da grandi a piccole imprese. Jobot necessita solo di una rete wi-fi dedicata, in grado di far comunicare i membri della flotta con il server e le postazioni degli operatori (o relativi smartphone).

(Foto: Centro di Ricerca “E.Piaggio”, Università di Pisa)

Una flotta di robot per migliorare la produttività

L’obiettivo è quello di agevolare il lavoro dell’uomo e migliorare l’efficienza produttiva. Jobot consente alle persone impiegate in azienda di risparmiare tempo (e dunque ridurre i tempi di attesa di materiali, attrezzature e processi produttivi). L’adozione di una flotta di robot incrementa anche il risparmio. Stabilendo un numero congruo di robot, è stata calcolata una riduzione dell’80 per cento dei tempi normalmente impiegati negli spostamenti. Inoltre, in base ai dati raccolti dai robot durante il loro servizio, Eutronica può fornire un supporto da remoto per l’ottimizzazione del lavoro della flotta. «La contemporanea richiesta di più missioni in grandi ambienti di lavoro viene gestita da un server attraverso una logica in grado di ottimizzare gli spostamenti e i tempi di utilizzo di tutte le unità disponibili», spiega Pallottino.

(Foto: Centro di Ricerca “E.Piaggio”, Università di Pisa)

La comunicazione tra robot

Come fanno sapere dalla stessa Eutronica, Jobot è soltanto il primo di una serie di progetti il cui scopo è unire − a costi contenuti − tecnologie di produzione e attività umane. Può operare in continuo per un intero turno di lavoro, visto che la sua batteria ha una durata di ben 10 ore. «Il Centro Piaggio lavora da molti anni allo studio e alla ricerca della cooperazione tra i robot basata su comunicazione V2V (Vehicle to Vehicle), cioè alle metodologie e ai servizi che permettono il coordinamento autonomo dei veicoli», spiega ancora la vicedirettrice del Centro Piaggio. Nel prossimo futuro, si punta a far comunicare i robot tra loro per la gestione di possibili collisioni, limitando ancor di più l’intervento dell’uomo.

@antcar83

ScienceDaily, May 30 - Tactile feedback adds 'muscle sense' to prosthetic hand

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